Ovaio policistico e fertilità: cosa c'è da sapere.
La sindrome dell'ovaio policistico è una malattia endocrina abbastanza comune e relativa al periodo dell'età riproduttiva.
I sintomi che caratterizzano l’ovaio policistico sono:
- irsutismo;
- mancanza di ovulazione (irregolarità mestruali, amenorrea e infertilità);
- insulino-resistenza (associata ad obesità e diabete di tipo 2);
- alopecia androgenica (perdita dei capelli) e acne;
- obesità centrale con un anomalo accumulo di grasso, causato dalla resistenza alla azione dell'insulina;
- apnea ostruttiva
Tale disturbo si presenta nel 5-10% circa delle donne in età feconda (12-45 anni), ed è il disturbo endocrino più frequente dell’età riproduttiva, oltre che una delle principali cause di subfertilità (infertilità).
Perché riduce la fertilità?
Mentre in condizioni normali il follicolo è maturo, si rompe e rilascia l’uovo che si dirige nella tuba uterina per essere fecondato, con la PCOS, i follicoli sono immaturi si raggruppano formando cisti più grandi dotate di una parete più spessa, che ostacola la rottura e il rilascio delle uova, aspetto che porta le mestruazioni a non presentarsi oppure a farlo solo occasionalmente.
Gli estrogeni sono i protagonisti della crescita dei follicoli e da essi dipende la formazione di buoni ovociti, ma anche la crescita dell’endometrio (la parete mucosa dell’utero). In sostanza, nelle donne affette dalla sindrome in questione, riducendosi la conversione degli androgeni in estrogeni, si hanno cicli irregolari e soprattutto cicli anovulatori, ovvero cicli in cui l’ovulo pronto alla fecondazione non si forma e per cui non si può avere il concepimento.
Da cosa è provocata
La causa preponderante è infatti l'iperandrogenismo, ovvero una alterazione ormonale che ha luogo quando le ovaie vengono stimolate a produrre una eccessiva quantità di ormoni maschili (androgeni), in particolare il testosterone.
Tale condizione porta a problemi di crescita e di sviluppo dei follicoli, piccole cisti piene di liquido che contengono le uova.
Dato che i sintomi tendono ad avere un andamento familiare, è difficile evidenziarne tutte le cause, seppur si ipotizza, almeno in parte, un causa genetica relativa ad una mutazione in uno o più geni.
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